
Efficienza energetica: come rende competitiva un’azienda?
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L’efficienza energetica è una materia molto importante e non va assolutamente sottovalutata. In campo aziendale è importante tenere sempre sotto controllo ogni normativa che ne detta disposizioni precise che, come ben sappiamo, vanno seguite nel dettaglio. L’Europa, ma anche l’Italia, nel corso di questi anni, si sta muovendo incentivando il risparmio energetico ma, soprattutto, è bene prestare attenzione anche all’efficientamento degli impianti industriali. Non vengono esclusi da tali controlli anche gli impianti ad aria compressa. Scopriamo, quindi, cosa è cambiato.
Con l’approvazione del Decreto Legislativo del 14 luglio 2020 n. 73, si prevedono ulteriori innovazioni nel campo dell’efficienza energetica. Tale decreto serve come supporto alle precedenti normative, ma in alcuni casi ne va a sostituire procedure obsolete. Vengono menzionati nel testo questioni relative al conto termico, investimenti in materia di risparmio energetico sempre tenendo conto degli obblighi normativi nuovi e preesistenti. Il testo, pubblicato nel mese di luglio in Gazzetta Ufficiale, serve per l’attuazione della direttiva UE 2018/2002. Lo scopo è quello di modificare la direttiva del 2012 introdotta in Italia con il Decreto Legislativo del 2014 n. 102.
Per poter comprendere quali sono le migliorie in materia di efficienza energetica e come attuarle, è bene leggere il testo del nuovo decreto, quindi, adeguarsi alle nuove disposizioni di legge e, ovviamente, iniziare a risparmiare tempo e denaro. Vediamo, però, quali sono i punti a cui prestare molta attenzione.
Decreto Legislativo n. 73/2020: tutte le novità
L’obiettivo del recente decreto è quello di dettare misure in grado di semplificare l’attuazione dei principi europei volti al risparmio energetico e al suo efficientamento. Si è reso necessario aggiornare il conto termico e la possibilità di ampliare gli interventi relativi a tale argomento. Inoltre, è importante ampliare anche il tema relativo al risparmio di energia e il raggiungimento degli obblighi correlati alla materia entro il 2030.
L’Europa, ovviamente, pone al centro dell’attenzione il tema dell’efficienza energetica. Sulla base di questo ruotano diversi argomenti e novità, a cui le imprese devono prestare estrema attenzione. Una su tutte è l’aggiornamento del Conto Termico in data 30 giugno 2021. A ciò sono stati aggiunti altre nuove procedure utili per la fruizione del beneficio.
Il decreto si rivolge anche a tutti coloro che non sono riusciti ad ottenere i certificati necessari per classificare i propri impianti come efficienti dal punto di vista dei consumi, oppure, che non sono in grado di ottenere altri incentivi rispetto agli anni precedenti e in condizioni normali. Ovviamente questi devono essere conformi alla normativa ISO 50001, aver ottenuto audit energetici che i precedenti decreti già prevedono.
Qualcosa cambia anche in materia di manutenzione. Se questa è straordinaria e si parla di una ristrutturazione edilizia, va detto che c’è il permesso di derogare per alcune specifiche situazioni qui fedelmente riportate: “Nell’ambito delle pertinenti procedure di rilascio dei titoli abitativi di cui al titolo II del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, a quanto previsto dalle normative nazionali, regionali o dai regolamenti edilizi comunali, in merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime dai confini di proprietà, alle distanze minime di protezione del nastro stradale e ferroviario, nonché alle altezze massime degli edifici. Le deroghe vanno esercitate nel rispetto delle distanze minime riportate nel codice civile”.
Ma perché si è ritenuto necessario procedere a tali specificazioni nel decreto? Qual è il vero obiettivo europeo? Sicuramente preservare l’ambiente, la qualità dell’aria e, quindi, decarbonizzare l’economia. Si tratta di una strategia che è stata adottata già da tempo, ma il termine di questo percorso deve essere raggiunto in maniera definitiva nell’anno 2050. L’Italia ha sposato in toto questa strategia con il (PNIEC) cioè, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima.
Efficienza energetica: perché è una priorità?
L’efficienza energetica non è una condizione statica, ma con il tempo può diminuire o aumentare. Il tutto sta nella lungimiranza dirigenziale, nel controllo costante e nella visione di impianti sempre al top della loro forma. Per raggiungere tale status bisogna tenere sotto controllo i consumi e ogni piccola anomalia che, normalmente, può verificarsi nell’ambiente industriale. Dato da non sottovalutare è il consumo di energia che, come ben sappiamo, in Italia, è già molto alto.
Per tutte queste ragioni è importante controllare costantemente lo stato degli impianti, i consumi attraverso l’audit energetico e ogni altra fase che può provocare sprechi del genere. Il controllo consente, attraverso calcoli dettagliati, di ottenere tutte le informazioni in relazione ai costi e prevede già dei risparmi potenziali. Per tutte queste ragioni è bene che i consumi siano sempre aggiornati, tracciati e misurabili. Tale processo esamina l’intero profilo energetico aziendale e non si ferma solo sugli impianti, ma riguarda tutte le fasi produttive aziendali, quindi, è possibile che vi siano sprechi anche in fasi finali legate alla produzione. Un esempio? Il trasporto.
Un buon audit energetico, quindi, deve essere sempre rappresentativo della situazione industriale. Solo in questo modo può fornire un quadro completo del consumo energetico aziendale, degli impianti ad aria compressa e, infine, fornisce strategie volte al miglioramento delle prestazioni ma, soprattutto, di risparmio economico aziendale. Si sa che gli impianti vanno sempre monitorati e non è permessa alcuna negligenza a riguardo. Ciò comporterebbe una grossa perdita economica spalmata nel tempo, ma anche maggior consumo di energia, quindi, ulteriori emissioni di cO2.
Efficienza energetica: il New Green Deal
La Comunità Europea, ormai, ha lanciato un vero e proprio trend volto a rafforzare il concetto della decarbonizzazione dell’economia. Questo processo ha un nome ed è il Green New Deal. Si tratta di un patto verde stretto con cittadini e imprese, il cui obiettivo è la tutela dell’ambiente che, come si può capire, deve diventare il vero motore economico di ogni paese aderente.
Il Green New Deal è importante per ogni paese membro dell’UE, impresa e struttura pubblica. Si tratta di un percorso condiviso in modo da raggiungere maggiore sostenibilità dal punto di vista sociale ed economico, ma anche di maggiore compatibilità con la tutela del pianeta.
L’invito, però, è quello di adeguarsi alla normativa ISO 50001 poiché per queste imprese è già previsto un sistema di monitoraggio interno. Per tutti coloro che, invece, operano in disaccordo con la legge e che hanno un forte consumo di energia, è necessario agire quanto prima e, ovviamente, iniziare a risparmiare.
Il mio obiettivo come consulente di salvaguardia energetica è quello di informare in primis il cliente sugli aspetti normativi, tecnici e commerciali e successivamente di proporre una o più soluzioni che hanno come target il risparmio sui costi totali di gestione dell’impianto.
Il mio servizio di audit energetico, in conformità alla normativa ISO 50001, è mirato a definire il rendimento degli impianti, per stabilire l’entità delle perdite e calcolare la spesa per m³ di aria compressa autoprodotta. Il fine ultimo è quello di ottenere un risparmio significativo sui costi di gestione mediante azioni correttive.
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